ABSTRACT

Nella definizione dei periodi creativi di un artista e nella sistematizzazione cronologica delle sue opere il concetto di «giovanile», per quanto elastico ed intuitivo, sembra restare indispensabile, nonostante i mutamenti che il suo portato subisce col variare dei periodi storici e, dentro ad essi, col riferirsi ad un individuo o all’altro: ciò che un’epoca ritenne precoce fu considerato tardivo in un’altra; quello che un secoio stimò mero esercizio d’apprendistato fu considerato già opera d’arte in un altro. Anche dentro ad una stessa disciplina e ad uno stesso periodo storico ogni individuo si affaccia più o meno precocemente alla propria arte: casi eccezionali come quello di Mozart e Linley ci fanno considerare «giovanili» opere composte all’età di cinque o undici anni, mentre per Haydn lo stesso aggettivo circoscrive i lavori prodotti verso i vent’anni.