ABSTRACT

Dante, come Tommaso d’Aquino, non conosceva il greco. Quindi poteva accedere alle opere di Aristotele solo tramite l’intermediazione delle traduzioni latine. La più famosa di queste traduzioni, quella usata da Tommaso e anche da Dante, è quella di Boezio. Essa ci ha consegnato una teoria linguistica di Aristotele centrata su due punti: (1) l’universalismo e la conseguente disattenzione alla naturale variabilità delle lingue; (2) l’origine per convenzione del segno linguistico. Entrambi i punti non riflettono la filosofia del linguaggio di Aristotele ma appartengono all’aristotelismo nato dalle traduzioni latine e dai commenti dei primi secoli dell’era cristiana. 1