ABSTRACT

I commenti alle Egloghe dantesche segnalano di solito due o tre punti di contatto tra la prima egloga e il canto XXIII del Paradiso. Già fin dal secondo verso, 'Pyerio demulsa sinu modulamina nobis' [un canto munto per me da pierio seno], si dice che il 'Pyerio sinu', come più avanti il 'lacte canoro' [latte canoro] del verso 31, riprende il noto 'stilema dantesco del latte delle Muse' 2 di Purgatorio, XXII. 102 e 105 (rispettivamente 'che le muse lattar più ch'altro mai' e 'le nutrice nostre] nonché, appunto, di Paradiso, XXIII. 56—57 [che Polimnïa con le suore fero | del latte lor dolcissimo più pingue]. A cpest'ultimo passo si rinvia anche sia per le 'Castalias sorores' [le sorelle Castalie] che riemergono al verso 54 e sono già nell'epistola di del Virgilio (1. 22), sia per il 'dulce melos' [la dolce melodia] del verso 21 dell'egloga. 3