ABSTRACT

L’Accademia degli Accesi nasce a Palermo nel 1568 come sodalizio letterario strettamente legato al potere politico. Fondata con il patrocinio del viceré del Regno di Sicilia Francesco Ferdinando d’Avalos, marchese di Pescara, l’accademia si pone come esperienza intellettuale promossa e protetta da una corte che intende stabilire uno stretto legame programmatico con il mondo della cultura. Proposito non second ario è infatti quello di imprimere una svolta alla vita letteraria palermitana, carat terizzata alla metà del Cinquecento da un mercato editoriale stagnante e scarsamente produttivo e messa in crisi dalla chiusura, nel 1554, dell’importante Accademia dei Solitari.1 L’esperienza degli Accesi non è di lunga durata: le notizie relative alla sua conclusione, segnata dall’assenza di un progetto intellettuale organico e duraturo e su cui ha inf luito, con molta probabilità, la diaspora di alcuni dei letterati più inf luenti, restano tuttavia confinate nell’incertezza e nella man canza di notizie sicure.2