ABSTRACT

In questi ultimi anni c’è stata una vera e propria ‘Bronzino Renaissance’ che ha riguardato anzitutto — ma non solo — il pittore, grazie a due mostre coeve, tra il 2010 e il 2011: quella a Firenze, a Palazzo Strozzi, con una ricchissima rassegna della sua opera pittorica, e quella a New York con i disegni.1 Già solo il fatto che l’esposizione fiorentina avesse come titolo ‘Bronzino: pittore e poeta alla corte dei Medici’ rivela come questa occasione abbia rappresentato il punto di arrivo di una riconsiderazione più ampiamente culturale e intellettuale di questo autore, includendo, oltre agli studi artistici, altri àmbiti meno noti, come quello letterario e religioso. In particolare, la mostra fiorentina, con il prezioso catalogo, ha segnato il punto di arrivo e insieme l’apertura di nuove strade per una serie di filoni di ricerca che nell’ultimo decennio, o poco più, hanno profondamente mutato la considerazione dell’opera di Bronzino, tanto per quanto riguarda la sua consapevolezza artistica, quanto per il suo coinvolgimento nel dibattito culturale della Firenze di Cosimo I.2