ABSTRACT

In Alle soglie d’eternità, senza dubbio il romanzo più scabroso uscito dalla penna di Jolanda, l’autrice propone alle sue lettrici un triangolo passionale destinato a culminare in tragedia: i due protagonisti maschili, lo scrittore Edmondo Lanfranchi e il musicista Fabio Ugurgeri, trascorrono le vacanze in un vecchio borgo dell’Appennino tosco-romagnolo insieme a Rosalba, moglie di Edmondo ma segreta mente attratta — e corrisposta — da Fabio. Durante l’idilliaco ritiro estivo Edmondo e Fabio collaborano a un poema in musica che vorrebbero pubblicato da un editore locale, Icilio Calzoni. Del Calzoni l’autrice offre un affettuoso e a tratti comico ritratto:

[Calzoni era un] adoratore fervente della bellezza femminile. [...] Piccolo, magro, nervoso, bocca e naso grandi, le orecchie alquanto discoste, la carnagione olivastra, il cavaliere Icilio Calzoni non era bello: ma gli occhi neri e un po’ riuniti rivelavano tanta vita, tanta franchezza onesta, tanta intelligente bontà, tanta risolutezza giovanile, che conquistavano tutta la simpatia. Inoltre ogni suo sguardo, ogni suo atto, ogni frase del suo spedito parlar toscano, esprimevano una cordialità schietta, proveniente più dal suo fervido cuore di romagnolo che da formalità, sebbene anche nei modi cortese e disimpacciato, come chi è avezzo a trattare con ogni classe di persone senza arroganza e senza servilismo.

(Jolanda 1902: 153–54) 1 La pubblicazione del romanzo risale al 1902. Per i contemporanei di Jolanda — e per gli studiosi di storia della cultura italiana fra Otto e Novecento — non sarà difficile riconoscere, dietro la figura del gioviale editore di campagna, quel Licinio Cappelli di Rocca San Casciano (1864–1952) che si impegnò con grande vivacità nei confronti della produzione letteraria femminile dell’epoca e che fece di Jolanda la stella di punta della sua casa editrice.